Chi ignora presto saprà e se mantieni le promesse è destino che ti amerà.

Pagine su riviste e giornali, volantini, manifesti, affissioni 6 x 3.

Perché fare pubblicità tradizionale ai tempi di internet?

Perché ormai ci siamo tutti svegliati dall’illusione che con pochi euro si possano raggiungere migliaia di persone su YouTube, che basti un sito bello e zeppo di parole chiave per stare nella prima pagina della search di Google o che i social network come Facebook siano un mezzo per farsi pubblicità gratis.

Anche se cambia lo scenario, la pubblicità tradizionale mantiene un certo prestigio e la sua funzione principale: convincere qualcuno a fare qualcosa usando messaggi che mostrano, informano, intrattengono o fanno sognare a seconda di quale sia il DNA dell’azienda che sta facendo pubblicità.

La pubblicità per fortuna non è una ripetizione martellante di messaggi in stile anni ’80 e ’90, non è qualcosa che solo i grandi marchi possono permettersi e non è uno sfizio da concedersi in occasioni speciali.
La buona pubblicità, quella che sa mettere al centro la relazione con il cliente, può dare riconoscibilità e belle soddisfazioni ad aziende e professionisti che vivono di mercato locale o che sono specializzate in nicchie di mercato anche nel settore B2B.
La maggior parte di noi sta riempiendo carrelli reali, o virtuali, e sta comprando in base al proprio ecosistema di valori; come aziende possiamo aprirci a temi nuovi per costruire una relazione più matura con il pubblico di riferimento.

E se è vero che il 2020 segna un cambiamento, c’è un tema del discorso pubblicitario che resta immutato e se possibile rafforzato: mantieni le promesse, ed è proprio questo che chiediamo in una relazione di amicizia, d’amore, di marca.

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